“Se fosse così facile non avresti bisogno di me”

Sapete fare solo quello che avete già fatto

Pensa come un ingegnere
2 min readJan 27, 2021
Julie Andrews — Mary Poppins (Robert Stevenson — 1964)

Le cose sono difficili e ve ne accorgete (solo) quando le fate: prima di farle bene potrete riuscire a mettere insieme così tanti errori che vi verrà da chiedervi “ma non posso chiedere a qualcun altro di fare questa cosa per me? Lo pago!”

Non importa quanto sembri facile un compito, riuscirà sempre a sorprendervi la capacità di nascondere insidie, alcune così velenose da venir fuori dopo lungo tempo.
Voi costruite qualcosa, provate a farlo funzionare a dovere e ditemi se poi non resterete meravigliati ogni volta che la vostra radio o il vostro motorino si avvia premendo un tasto. Quando per qualsiasi motivo non succede, che sensazione di tradimento avvertite, che rabbia, che subornazione!

È in seguito a questa catena di eventi che vi squilla il telefono: qualcuno ha capito che preferisce che sia un altro a occuparsene e a prendersi la responsabilità di eventuali fallimenti. Per semplicità di ragionamento quel qualcuno siete voi. Ve ne occuperete voi: vostra la faccia, vostro il nome, vostra la testa da tagliare.

Esiste un pregiudizio che non mi ricordo come si chiama, consiste nel sottostimare il tempo che impiegherete a fare una cosa. Nella vita mortale succede quando dite “sono lì fra cinque minuti” e poi non trovate le chiavi, uno vi ha parcheggiato attaccato al paraurti, vi resta in mano una stringa come il Fantozzi rag. Ugo. Da professionisti succede per via di un misterioso cocktail di fascino (del vostro cliente) e presunzione (vostra): tutto vi appare singolarmente chiaro quando il vostro incarico è ancora blandamente tratteggiato ma voi avete già accettato con modalità che da quel momento continuerete a rimproverarvi in un esercizio sordo di controllo dei succhi gastrici.
Esisterà senz’altro un ulteriore strambo meccanismo psicologico che fa dimenticare quelle stesse difficoltà a chi le ha tentate senza successo prima di voi e pertanto ha deciso che piuttosto avrebbe pagato qualcuno (voi); nemmeno questo so come si chiama ma so che in conseguenza di questo clic il vostro committente dimentica o ridimensiona subito la portata delle complessità e propone quasi immancabilmente l’obiezione che il vostro preventivo, però, è un po’ caro.

Tutto questo largo introibo è per dirvi che da progettisti non esistono lavori facili perché sono davvero facili solo i lavori che avete già fatto, quelli che potete riportare di pacca cambiando poco più del cartiglio sul disegno. Ma non ci si bagna due volte nello stesso fiume, non c’è ritorno al paradiso da cui siamo stati cacciati per aver scelto il libero arbitrio da una mela: non vi succederà due volte la stessa cosa, miei teneri coniglietti all’ascolto.

Allora, quando vi chiamano: estote parati.

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Written by Pensa come un ingegnere

Mechanical Engineer+Teacher+(R&D Advisor). I design: machinery * I deal with: interactive systems * I teach: tech culture. Permutation of terms is allowed.

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