Saperla lunga

operetta morale sull’importanza della definizione delle prestazioni nella specifica

Pensa come un ingegnere
3 min readJan 20, 2021
Istruzioni stile Ikea per un panino (Tien Vū su Behance)

“Il sandwich è stato inventato dal conte di Sandwich”, si legge fra le altre cose nell’illuminante brano Sì, ma la macchina a vapore può farcela? di Allan S. Konisberg.

In quella si ripercorre l’iter faticoso dell’invenzione del tramezzino con puntuali rimandi e riferimenti che all’uomo del XXI secolo possono apparire iperbolici finché questi non dovesse scontrarsi con la beffarda realtà nella quale invece chi vi scrive s’è imbattuto talvolta in pausa pranzo.

A Milano, in via Broletto c’è uno di quei posti per mangiare che negli anni 80 del millenovecento si chiamavano paninoteche. Com’è nella consuetudine di queste attività commerciali, fin dall’esterno vi si magnifica l’innumerevole varietà di panini possibili che è possibile gustare al solo accomodarsi e affidando la propria ordinazione al signor Enzo il quale, muto, sobrio e ispirato, dietro un bancone lindo e onusto di caci e presciutti e pomidori, confeziona panini dal 1962.

Avendo io fatto colazione a mezza mattina, davanti a tanta disponibilità mi sono voluto concedere solo un toast.

Un toast.

Ma siccome sono talvolta preso di capriccio — altri dice scassacazzo — mi salta l’ùzzolo di chiedere un toast con doppio formaggio.

Cioè con tànto formaggio, dice per conferma la cameriera efficiente e milanese.

-Certo, non solo da una parte: sopra e sotto

Che curiosa richiesta (altri dice scassacazzo), sembra pensare la cameriera efficiènte e milanés: come?!

Un poco imbarazzato e col timore di mortificare il mastro paniniere che confeziona dal 1962, faccio gesti orizzontali con le mani a significare gli strati sovrapposti: fetta di pane, fetta di formaggio, prosciutto formaggio pane.

Ah, ma certo! S’illumina.
Scrive una cosa sul blocchetto e lo porta a quel banco dietro il quale il silente Enzo affetta imburra tosta e incarta dal 1962.

Confabulano, mi indica ad Enzo che solleva lo sguardo da una pagnottella “trussardi” bresaola rucola e balsamico. Torna.

Ma…lo vuole doppio mi ha detto, no?

-Sì, se è possibile: pane formaggio prosciutto formaggio pane. E dell’acqua.

Naturale?

Fuorifrìgo?

Come le è più comodo

Doppio formaggio.

Doppio.

Lei guarda Enzo, Enzo cala lo sguardo.

Mi arriva un toast così: dal basso, in ordine di apparizione: pane, fetta di prosciutto cotto, pane (pane?!), formaggio, prosciutto cotto, pane.

Valutando la bizzarria della confezione sono costretto a considerare che Enzo -il quale confeziona 3460 panini diversi dal 1962- ha raddoppiato tutto in questo toast club dall’arditissima costruzione, tutto tranne quello che gli avevo chiesto io.

Così mentre addentavo quella babele ripensavo ai primi esperimenti del conte di Sandwdich che, nel “1745: al cospetto dei Pari del Regno Unito (…) esibisce due fette di tacchino con in mezzo una fetta di pane”; “nel 1750 il Conte espone e reclamizza tre diverse fette di prosciutto sovrapposte l’una all’altra” e annuncia “tre fette di pane messe l’una sull’altra” cosa che aumenta la sua fama e per la quale “viene mandato a chiamare da Voltaire”.
Sono le 4.17 del mattino del 27 aprile 1758 quando “annuncia una creazione consistente in più strisce di prosciutto racchiuse, sopra e sotto, tra due fette di pane di segale. E in un impeto di ispirazione guarnisce il capolavoro con della senape.”

Andava bene? fa mostra d’informarsi la cameréira, sparecchiando.

Perfetto.

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Pensa come un ingegnere

Mechanical Engineer+Teacher+(R&D Advisor). I design: machinery * I deal with: interactive systems * I teach: tech culture. Permutation of terms is allowed.