Fa’ la cosa giusta

“Si può vedere molto semplicemente guardando”

Pensa come un ingegnere
4 min readMar 31, 2021
Lawrence Peter “Yogi” Berra (“not to be confused with Yogi Bear”)

Avrete notato come, fra molti entusiasti sostenitori della didattica innovativa, quando si tratta di celebrare le magnifiche opportunità offerte dalla pratica alla formazione dei designer (hands on, dice -dicono) è invalso il ricorso alla famosa massima attribuita a Confucio:

“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”

E poi loro stessi fanno i podcast -o una stanza su Clubhouse.
I podcast, dove uno può giusto ascoltare: cioè dimenticare -se si dà retta al saggio.
Che sarebbe un po’ contraddittorio, nell’economia generale del progetto (per dirla come quegli stessi entusiasti, se li avete mai sentiti parlare; anche controintuitivo piace dire, e con l’accezione non già di inaspettato ma di non sequitur).

Invece il gioco della progettazione è:
prima quello che vuoi fare,
poi come lo vuoi fare,
infine con che strumento lo fai.

Quello che vuoi fare (poi come lo vuoi fare eccetera)
Aneddotica vince su ragionamento, che sarebbe: ti racconto una storia così ti spiego -perché guardi, se lei si spiega con un esempio io non capisco più niente.

L’assistente del corso di Tecnologia Meccanica si chiamava Valter Romoli (Valter con la V) ed era un signore toscano col gusto del modo di dire arguto, spiritoso ma non ridanciano e con una parlata posata e sorniona come quella di mio cugino Fernando che però di tecnologia meccanica non sa una fava (e che in questa storia non c’entra nulla).
Valter Romoli ci spiegava gli angoli di spoglia degli utensili e il me giovincello gli chiese se per fare un foro si potesse utilizzare una fresatrice — con una fresa a candela a tre tagli, naturalmente, andando inutilmente precisando.
I fori si fanno coi trapani, rispose lui col sorriso di De Niro quando andava a letto presto.

Che vuoi fare, un foro? Non almanaccarti in bubbole (parlava così il Romoli) e usa un trapano (riassumendo implicitamente la lunga catena logico-operativa che va dall’esposizione della necessità alla descrizione della lavorazione per concludersi con la definizione della modalità tecnologica)*

Insomma, che vogliate organizzare un corso per insegnare qualcosa o che vogliate fare un buco, innanzitutto bisogna che abbiate le idee chiare sul risultato che volete ottenere e poiché i nostri pensieri vanno più veloci del nostro raziocinio bisogna che vi alleniate a pensare all’obiettivo tenendo inizialmente da parte i modi per raggiungerlo. In primis perché all’obiettivo ci si può arrivare in molti modi e non sapete ancora qual è il più adatto e poi perché è facile confondere il mezzo con la soluzione e il progettista deve pensare alla soluzione prima che al modo per ottenerla, perché quest’ultimo la influenza.

Siccome immagino il sacrosanto sì vabbé ma in pratica che cos’è che fai tu? eccovi il còrpore vili.

In una recente occasione sono stato coinvolto nella riprogettazione di una maniglia motorizzata. Questa maniglia -mi dicevano- è troppo grossa, se cambiamo gli ingranaggi e ci mettiamo un “cicloidale” qui dentro possiamo farla più piccola.

Troppo facile per i miei piccoli lettori sarà ora dire qual è l’errore in questa proposta (è epicicloidale ma non era quello l’errore sostanziale).

Pur senza mancare di rispetto alle vostre intelligenze dirò -per i più frettolosi di voi- che l’obiettivo della progettazione non era certo cambiare gli ingranaggi (che facevano già quello che dovevano fare) bensì la riduzione delle dimensioni dell’oggetto finale mantenendone le prestazioni (quello che vuoi fare).

da così: diametro 27, lunghezza 70, 4 elementi stampati, rapporto di trasmissione 1/1.5
a così: diametro 25 lunghezza 65, 3 elementi stampati, rapporto di trasmissione 1/3.5

Se fossi partito dagli ingranaggi probabilmente non sarei riuscito a scendere da 70 a 65mm, ridurre il numero di componenti e le dimensioni del motore e ad aumentare la rigidezza del meccanismo, le prestazioni di coppia, l’efficienza del meccanismo (con conseguenti minori consumi) e la facilità di montaggio*** (come lo vuoi fare).

Si poteva fare ancora più piccolo ma le batterie avrebbero avuto un costo inaccettabile, quindi ho preferito ridurre la taglia del motore ma non delle batterie e accertarmi che rimanesse abbastanza veloce (con che strumenti lo fai).

La domanda chiave (chiave, mannaggia a Carlo Dapporto) è stata: ma che cos’è che deve girare qui?**

Prima quello che vuoi fare, poi come lo vuoi fare, infine con che strumenti lo fai.

da così: diametro 27, lunghezza 70, 4 elementi stampati, rapporto di trasmissione 1/1.5
a così: diametro 25 lunghezza 65, 3 elementi stampati, rapporto di trasmissione 1/3.5

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*Prima quello che vuoi fare (“voglio che in questo materiale ci sia un buco”), poi come lo vuoi fare (“voglio asportare il materiale in corrispondenza di dove ci voglio il buco”), quindi con che strumento lo fai (“col trapano, che è fatto apposta per questo scopo”)

** “ogni problema contiene la sua soluzione

*** ne ho anche una versione Mandrake diametro 24 lunghezza 60, 1/3.2, modestamente.

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Pensa come un ingegnere

Mechanical Engineer+Teacher+(R&D Advisor). I design: machinery * I deal with: interactive systems * I teach: tech culture. Permutation of terms is allowed.